Legno e design

Riconoscibilità

Proporzioni corpo umano
Non solo mobili...

 

 

 

Noi esseri umani siamo anzitutto animali, pur con pollice opponibile e cervello molto potente. Il nostro istinto risponde a stimoli tutto sommato semplici, risultato di millenni di evoluzione che non possono essere stravolti da poche generazioni di civiltà moderna! Da questo punto di vista, assomigliamo più alle scimmie che ai robot.

In prima istanza, ci troviamo a nostro agio davanti a forme in qualche modo riconoscibili, riconducibili nella sostanza a cose che conosciamo bene: la forma umana, il cerchio del sole, forme geometriche base come il quadrato e il triangolo.

Simmetria

Un concetto che governa le forme naturali è la simmetria. La molecola base della vita, il DNA, è governata da una forma di simmetria (elicogira); la successione con la quale spuntano i germogli da un tronco è pure governata da un’elicogira; tutti gli animali presentano, almeno esteriormente, simmetria bilaterale. Essere umano compreso..il nostro cervello è intimamente legato a queste forme e le riconosce come vere, sicure.

Un passo successivo consiste nella strutturazione di inizio, svolgimento, fine. Diventa tutto più chiaro e leggibile. Magari con dei “contrappunti” tra una sezione e l’altra. Arriviamo così ad un altro concetto: usare contrasto, simmetria e contrappunto (o puntualizzazione), e le diverse fasi inizio, corpo, fine, per raccontare la nostra storia,  può essere monotona o alternare momenti di quiete ed altri più”vigorosi”.

Questi concetti sono applicati da tempo in tutte le diverse forme d’arte: disegno, musica, architettura, letteratura, cinema... 

Ancora:

I colori scuri/bassi/linee ravvicinate incutono rispetto, timore (non si vede bene..cosa c’è lì? una belva assassina?), i colori chiari/alti/linee distanti distensione (liberà di muoversi, visuale aperta); le interruzioni brusche mettono in allarme.

 

Proporzioni

Per secoli i mastri artigiani sono stati assieme costruttori e disegnatori. Venivano formati secondo gli stilemi degli ’”ordini classici” (riassumibili nelle forme architettoniche Ionico, Dorico, Corinzio dei templi classici). Ragionare per proporzioni INTERE. La struttura delle colonne presenta attributi umanoidi con piede, torso, testa dove ogni elemento sino al più piccolo è proporzionale con il tutto. Il diametro della colonna alla base è il modulo principale, usato per proporzionare il resto. Il modulo è diviso in 60 minuti (guarda un po’..) per dimensionare gli elementi più piccoli come le cornici.

Si ragionava in termini di 12 anziché 10, questo per poter più facilmente lavorare con rapporti e proporzioni interi (il 12 è interamente divisibile per 2, 3, 4, 6). Pochissime  misure, molte proporzioni. Credo sia tutt'oggi importante per ogni artigiano essere consapevole della stretta relazione esistente tra tecnologia disponibile, attrezzi di lavoro e misura usati e metodologia di progettazione.

Il concetto di proporzioni intere ritorna nel modo in cui è codificata, da Pitagora in poi,  la musica occidentale: intervallo di ottava rapporto di frequenze 1:2, quinta 2:3, quarta 3:4. Non è un’imposizione a priori ma la constatazione che due note risultano consonanti suonate assieme (producono un armonico) quando le loro frequenze stanno i quei rapporti.

Grazie alla presenza di Marco Barbieri in laboratorio l'attenzione al design è cresciuta nel tempo. Il nostro scopo è coniugare bellezza ed armonia in strutture solide e funzionali.