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Un legno per ogni tempo

Che  legno mettere in casa? Rovere, noce o abete?

Le piante sono sincere e vogliono il nostro bene. Ci daranno il miglior legno possibile. Certo, c'è qualche tronco marcio ma sono casi isolati.  Ci possiamo fidare. Il loro animo è sincero, i loro atti cristallini, non c'è nulla di cui preoccuparsi. Posso scegliere l'essenza che più mi piace. Le cose vanno bene. Ci si può informare, sui giornali, sulle riviste: se credi il tal libro sia una ciofeca, troppo di parte, ne puoi leggere uno diverso, di pensiero differente.  Tanti libri differenti. Molteplici orientamenti di pensiero.

 Tutto molto bello ma non basta perchè oggi viviamo nel mercato totale, monopolio della grana. Il mercato. Il primo dogma della vita attuale. Chi non ha abboccato alla favoletta che il mercato si auto-regola? Pure io ci sono cascato, errori di gioventù.

 

 Il legno ingrigisce col passare del tempo.

 

Se poi lo lasci molto umido a lungo diviene terreno fertile per i funghi; una volta insediatisi, non lo mollano più, fedeli più di Fido. Un legno attaccato dai funghi non dovrebbe essere messo in casa, l'aria secca dell'interno farebbe male al micelio, si seccherebbe.

Neanche nel camino, non brucia bene, non fa caldo.

 Il legno colonizzato dai funghi lo si può mettere nell'orto, diventerà humus.

 

Marcovaldo crede di scegliere e sceglie il rovere. Manco sa o gli interessa da dove arriva, che proprietà ha, quanto costa. Non sa nulla pure delle altre essenze legnose ma è comprensibile: chi, escludendo contadini e boscaioli ormai alloctoni, conosce le piante? Pochi, le conoscenze ogni giorno richieste  sono altre.

 

Sulle riviste c'è il rovere sbiancato.

 

 

 

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